Risparmio e previdenza: cresce l’interesse per l'assicurazione vita e la pensione integrativa

Risparmio e previdenza: cresce l’interesse per l'assicurazione vita e la pensione integrativa

Inflazione persistente, i tassi di interesse elevati e l’instabilità geopolitica continuano a influenzare il comportamento dei consumatori e degli investitori.

Nel mercato assicurativo questo trend si riflette nei primi otto mesi del 2024 con un incremento del 14% delle polizze Vita, per un totale di raccolta premi pari a 42,2 miliardi (Fonte: ANIA – TREND: nuova produzione vita.

Questo aumento mostra che gli italiani stanno tornando a investire in polizze vita, quelle con una componente legata al decesso e/o permanenza in vita dell’assicurato/investitore, in quanto riconoscono in queste soluzioni sia un'opportunità di rendimento e di protezione del capitale, che di altri benefici fiscali, tra cui quelli connessi al passaggio generazionale.

Le polizze vita presentano una serie di vantaggi che le rendono una scelta attraente per chi cerca sicurezza, risparmio e guadagni. Oltre a tutelare il patrimonio in caso di decesso, offrono rendimenti competitivi con altri investimenti a parità di rischio. Inoltre, consentono l'accumulo di capitale a lungo termine, garantendo una crescita stabile in un contesto protetto dalle fluttuazioni di mercato.

Al contempo anche per la previdenza integrativa, sulla base dell’ultima rilevazione della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) si riscontra un andamento positivo: +3,3% per le adesioni e + 7,9% per i contributi incassati, con andamenti dei rendimenti del +8,9% per i fondi pensione negoziali, +9,6% in quelli aperti e +10,3% nei PIP - Piani Individuali Pensionistici (Fonte).

Da tenere in considerazione che la pensione pubblica, fonte di crescente preoccupazione soprattutto per le generazioni più giovani, potrebbe non essere sufficiente a mantenere lo stesso tenore di vita per effetto dell’invecchiamento della popolazione. Man mano che aumenta la qualità, così aumenta anche la durata della vita media degli italiani, con una crescita significativa dei gruppi di età avanzata. Questo fenomeno comporta un aumento delle necessità di tutele previdenziali per le persone che, una volta in pensione, non possono più contare sul reddito da lavoro e che avranno un tasso di sostituzione, il rapporto tra ultimo stipendio e pensione pubblica, difficilmente superiore al 60 – 70%, tanto più ridotto per i giovani che entrano oggi nel mondo del lavoro, magari con periodi contributivi intermittenti.

In un contesto che favorisce la ricerca di soluzioni sicure e vantaggiose, polizze vita a Gestione Separata e i Piani Individuali Pensionistici diventano quindi uno strumento di accumulo, per chi cerca sicurezza e rendimenti vantaggiosi rispetto ad altri asset a basso rischio, come i titoli di Stato, che rispondono alle sfide di lungo periodo e contribuiscono a gestire un futuro economico quanto più stabile.

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